Tutti i veicoli che circolano sulle nostre strade necessitano non solo dell’energia data dal carburante per muoversi e farci spostare sulle lunghe distanze, ma devono avere anche un sistema meccanico che funzioni in modo ottimale e che sia costantemente monitorato e performante.
Per questo, i lubrificanti sono fondamentali sia per il buon funzionamento, sia del mantenimento in salute delle parti meccaniche, ecco perché è importante conoscere come sono fatti e quali sono gli aspetti fondamentali da considerare nella scelta del lubrificante adatto.
La storia dei lubrificanti
Nell’ultimo secolo l’innovazione tecnologica nel settore automobilistico è cresciuta a pari passo con l’industria dei lubrificanti. I primi lubrificanti riducevano l’attrito in maniera diversa, ma negli anni successivi la loro capacità di ottimizzare le prestazioni dei motori e di mantenerle nel tempo ha permesso non solo ai pionieri di mettersi per strada senza timori, ma ha inoltre aperto la strada al progresso.
La Fiat, ad esempio, lanciò la sua divisione di lubrificanti nel 1912, formulando oli per il primo riempimento che sarebbero presto diventati lo standard industriale per ottimali prestazioni su strada.
Durante la seconda guerra mondiale, ha concesso ai veicoli militari di essere più performanti, nel dopoguerra questa varietà e qualità si è evoluta determinando il boom degli anni ’60.
Questione di chimica
Un olio lubrificante, sia esso per il motore o per una trasmissione o un cambio automatico, è costituito da una miscela di olio base (80-90% del volume) e da un composto di additivi (circa il 15% del volume) che servono a conferire al lubrificante le proprietà richieste per un’applicazione specifica.
Dunque a seconda del tipo di esigenza, è evidente la parte di additivi chimici sarà diversa, in quanto le caratteristiche richieste da un olio motore sono diverse da quelle richieste da un olio per il cambio automatico con frizioni in bagno d’olio.
Inoltre, anche le miscele di oli base fanno la differenza sulla resa finale, in quanto ne costituiscono l’85-90% del lubrificante.
Categorie di olio
La normativa distingue 5 categorie di olio base, definite “gruppi”, partendo dal Gruppo 1 che presenta base di derivazione minerale, poco resistente all’ossidazione e con molte impurità, fino al Gruppo 5, con base di sintesi, molto resistente alle sollecitazioni termo-meccaniche ed esente da impurità. Va da se’ che la composizione chimica “sintetica” non pregiudica le prestazioni del lubrificante.
Come si fa a capire se un lubrificante è di qualità? Bisogna accertarsi che sia raccomandato e approvato secondo le specifiche nazionali (ACEA, API, JASO) e secondo le specifiche dei costruttori.
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